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venerdì 18 maggio 2018

Segnalazione "L'ombra di Lyamnay" di Annarita Faggioni


Buongiorno lettori!

Oggi vi segnalo un romanzo sci-fi, primo della collana di libri 

in collaborazione tra PubMeGold e Il Piacere di Scrivere


"L'ombra di Lyamnay"

di Annarita Faggioni


Titolo: L'Ombra di Lyamnay
Autore: Annarita Faggioni
Genere: Fantascienza - Distopico
Casa Editrice: PubMeGold
Collana: Il Piacere di Scrivere
Pagine: 216
Codice ISBN: 978-8871635286



Trama


In una città unico baluardo della razza umana, avvengono fin troppe cose  strane, spacciate per normali. In questo romanzo di fantascienza nulla è  da dare per scontato. Chi si nasconde dietro la figura alata che gira nel buio della città? Quali sono gli intrighi che nasconde la Torre che tutto muove?
Compito del protagonista, che pensa già di sapere tutto, è sbrogliare la  matassa, e, perché no, cercare di tornare a casa nel più breve tempo  possibile, prima che qualcuno tenti di ucciderlo.


Estratto


Un sistema cruento ed efficace determinava l'esistenza a Skylhope. Ogni  dettaglio era studiato per concentrare l'attenzione sul bisogno e  sull'immediato. Ogni minaccia al sistema portava all'uscita dal  perimetro e alla conseguente morte per le scariche elettriche  improvvise. Il sistema garantiva l'esistenza e quel modo di vivere  rendeva efficace quella struttura come semplice dato di fatto: una realtà  da seguire, senza crearsi troppi problemi. Benché gran parte della  documentazione di Skylhope fosse digitalizzata, una voce meccanica la  raccontava, leggendola: si ripetevano così fedelmente le parole, in modo  che chi ne fruisse non avesse la necessità di ipotizzare una voce  interiore. D'altra parte, oltre a poche scritture private, Skylhope non aveva bisogno di altro.




Il sistema nasceva dalla totale insensibilità degli abitanti e attorno a  tale peculiarità si sviluppava. Un complesso meccanismo a metà tra  l'educazione e l'adattamento consentiva questo risultato, a scapito  della sensibilità al tatto e della capacità di leggere nel pensiero  (quest'ultima definitivamente scomparsa). Un effetto collaterale era,  però, la totale estraneità a ogni emozione. Naturalmente, Skylhope non  aveva abitanti anziani, incapaci in così poco tempo di adattarsi ai  ritmi ferrei e al nuovo stato di cose. I parametri per selezionare gli  abitanti (così come John aveva sospettato) erano stati pochi e  indispensabili. L'età media degli individui intorno a lui non superava i  diciassette anni. Già in entrata, le Forze Internazionali dovevano aver  stabilito due caratteristiche ben precise nei nuovi abitanti delle  città-prototipo: il carattere remissivo e la totale assenza di  curiosità. Menti malleabili, ma determinate in caso di necessità dal  cuore instabile quanto il clima circostante: per questi, l'invito docile  si rivelava un comando irresistibile. Così, le differenze tra gli  individui erano state appianate e superate senza torture, né particolari  ostacoli.



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